Pietro Scoppetta

Pietro Scoppetta

Non mi stanco mai di ammirare  i quadri di questo pittore italiano innamorato di Parigi…..

Pietro Scoppetta…

… è dunque uno dei miei pittori preferiti dell’ ‘800 italiano e mi piace in modo particolare per i  dipinti del suo periodo parigino in cui ha saputo concentrare in modo armonico ed originale la vivacità napoletana e l’ influenza degli impressionisti .

Originario di Amalfi , dove era nato nel 1863 , egli fu allievo di Giacomo Di Chirico , visse per anni a Napoli dove accompagnò con la sua opera l’ evoluzione della città ed il piano di risanamento voluto dai Savoia .

In quest’ epoca Pietro Scoppetta si affermò non solo con la rappresentazione della natia Costa Amalfitana…..

… ma con le immagini della “ Belle Époque” napoletana …

…. e dei suoi luoghi di convegno culturali quali il Salone Margherita ed il Caffè Gambrinus .

Desideroso di nuove esperienze  e nonostante il successo commerciale e di critica, che lo portò ad avere in qualità di estimatori delle sue opere il re Umberto I ed il principe di Sirignano, il nostro artista decise di lasciare l’Italia alla volta dell’estero, e soggiornò a lungo a Londra e a Parigi.

Soggiornò per molti anni nella capitale francese, dove egli si inserì nella piccola comunità di pittori partenopei attratti dalle suggestioni borghesi della Belle Époque, tra cui ricordiamo  Balestrieri,  De Lisio, Ulisse Caputo e Vincenzo La Bella, ed inserendosi nel filone di artisti italiani filo-impressionisti, dei quali fu grande precursore Giuseppe De Nittis.

Nel periodo parigino si assiste ad un graduale , ma netto cambiamento dei soggetti dei suoi dipinti….     

….con una vivace rappresentazione della vita borghese….

… nella quale Pietro Scoppetta individuava gli elementi di ottimismo e di tensione al futuro che più si addicevano alla sua indole .

Rientrato in Italia nel 1910 , egli visse alcuni anni a Roma e , alla sua morte, la Biennale di Venezia del 1920 gli dedicò una sala personale dove furono esposti trentacinque suoi dipinti.

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